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San Felice

E’ passata in sordina la festività in onore del glorioso San Felice,patrono del nostro paese.

Eppure anche quest’anno ha ripetuto il miracolo della pioggia che copiosa e salutare ha rigenerato le terre, portando frescura e giovamento alle genti.

Son passati 17 secoli dal suo martirio e nulla si è fatto o pensato per ricordarlo.

Da oltre 3 secoli protegge Montecalvo che,privilegiata, ne conserva i sacri resti mortali.

Sembra quasi che il paese abbia perso la voglia di vivere e di credere,sulla scia di uno stupido assioma che collega la festività di un santo alla festa delle luminarie,dei cantanti e dei fuochi di artificio, in un clima di allettanti odori di carne alla brace,che sovrastano i sacri fumi di incenso.

Vanno in fumo  tante preziose risorse economiche da destinare,invece, alla cura delle anime e al culto dei Santi e delle  tradizioni.Il lento svuotamento delle Chiese e la scarsa partecipazione alle funzioni religiose ne sono una conseguenza evidente,non solo in questa parte del mondo.

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La Storia

La storia di un paese parte quasi sempre dall’origine del nome. Per Montecalvo però è molto difficile stabilire con esattezza come sia nato il toponimo. Esistono allo stato attuale tre ipotesi: Monte “calvo” perchè il cocuzzolo della collina sarebbe stato originariamente spoglio di alberi; Monte “Caldio” poi diventato “MonteCalido” (e poi ancora “Montecalvo”) dal nome della Famiglia “Caldia”, romana, che un tempo vi si era stabilita; infine “monte gaIbus” (giallo) dal colore delle ginestre fiorite o del grano maturo di cui un tempo era ricca la zona. Il primo nucleo abitativo si raccolse sul colle intorno alla Rocca Romana nel VI secolo dopo Cristo. Il colle veniva chiamato proprio Colle Romano. Un insediamento di età romana caratterizzato da strutture abitative riferibili ad una villa rustica e da un’estesa area di frammenti di terracotta è stato da tempo localizzato in località Tressanti, a pochi chilometri dal luogo dove sorgeva l’antica “Aequum Tuticum” oggi conosciuta come “Sant’Eleuterio”, al confine con la Malvizza e con Castelfranco in Miscano. Altre testimonianze dì questo periodo sono rappresentate dai materiali archeologici provenienti per lo più da sepolcreti e da ville rurali situate in prossimità delle località Mauriello, Bassiello, 5. Vìto, S. Felice, Marinella e Cupa del Fano. Ruderi di un ponte romano di età tardo - imperiale sono in località Santo Spirito. 

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