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Il Tortono,il nonno del Panettone.

Ha la forma di una pagnotta di pane,anche se un po’ più schiacciata ed è il tipico dolce pasquale montecalvese.
Si, stiamo parlando di un dolce e non di quel ben più famoso tortono napoletano,campione di grassi ed esempio di rusticità.Si prepara da secoli, il “tortono montecalvese”,con una procedura complessa che dura almeno 8 ore e che vede un proliferare di uova fresche,farina e frutta candita.
Si prepara da secoli, il “tortono montecalvese”,con una procedura complessa che dura almeno 8 ore e che vede un proliferare di uova fresche,farina e frutta candita.
La procedura per molti aspetti segreta è molto simile al ben più famoso panettone.
Ci piace pensare che Francesco Sforza,signore di queste terre,nel riparare in terra milanese abbia portato con sé la tradizione e la ricetta per fare il re dei dolci.

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Le coltivazioni

Montecalvo è molto rinomato non solo per la produzione del grano, ma anche e principalmente per la coltivazione dei prodotti ortofrutticoli: zucchine, aglio, verdure di stagione, peperoni e in particolare i pomodorini di collina, nella cui produzione le piccole aziende agricole a conduzione familiare si sono specializzate. I “datterini” , “il ciliegino” e i “pomodorini a grappolo” non hanno nulla da invidiare alla varietà “Piennulo” delle falde del Vesuvio. Particolarmente dolci sono quelli coltivati, senza irrigazione, nella zona della Malvizza - Frascino (Valle del Miscano) i cui terreni sembrano particolarmente adatti a tali coltivazioni.

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Gastronomia e prodotti tipici

La cucina tipica montecalvese è caratterizzata da piatti per la cui preparazione si utilizzano derivati del grano, ortaggi, carne di maiale e di altri animali da allevamento, latte. Le abitudini alimentari, quindi, sono legate ai tempi dell’agricoltura.
Per gli antipasti sono largamente utilizzati i latticini, i formaggi e i salumi
• Tra i primi piatti, “i cicatielli” costituiscono il piatto principe. Dall’impasto di semola rimacinata di grano duro si preparano dei “cingoli” che vengono spezzati e incavati (cecati) con due o tre dita. Dopo la cottura si possono condire con ragù di carne mista, oppure con la pancetta (scardella), con broccoli o rugola, al sugo o in bianco.

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La Gastronomia

Tra le specialità locali sono vanto diversi tipi di pasta fatta a mano, le verdure ripiene, il famoso pane di Montecalvo” con la farina di grano duro e le salsicce e soppressate.

La cucina tipica montecalvese è strettamente legata all'agricoltura, infatti, i principali piatti sono a base di grano, ortaggi, carne di maiale e latte. Tra i piatti tipici ricordiamo la "minestra maritata" e i "fasuli cu la cotica", caratteristici della tradizione contadina, e sopra tutti "i cicatelli": un formato di pasta di grano duro che vengono spezzati, incavati (cecati, appunto) con due dita e conditi con ragù o pancetta. Montecalvo è inoltre conosciuto come paese del pane, titolo acquisito nel tempo grazie all'abilità dei fornai che lo preparano; famose sono le "ruote" realizzate con la varietà di grano saraolla e riconoscibili dalla caratteristica croce presente sulla scorza. Il comune è molto rinomato non solo per la coltivazione del grano ma anche per quella dei pomodori datterino, i pomodori a grappolo, di cui Montecalvo è il maggior produttore in Irpinia.

 

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STORIA E RICETTA DEI CICATIELLI

Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.La fantasia popolare é il sale di ogni civiltà e l'orgoglio di un paese, che con la più antica Sagra della Campania XXXIV edizione - 15 Agosto "Sagra dei Cicatielli e del pane di Montecalvo" cerca di mantenere vive le sue tradizione gastronomiche e folkloriche (Gruppo Folk la Pacchiana).

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