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Chiesa del Carmine

Originariamente intitolata a San Sebastiano, la chiesa fu costruita nel XV secolo probabilmente dopo il terribile sisma del 1456. L'impianto attuale risale solo al 1937, quando la chiesa venne completamente ricostruita, dopo la distruzione dovuta al terremoto del 1930, su un nuovo sito arretrato di alcuni metri in direzione sud-ovest rispetto al precedente. L'interno a tre navate conserva diverse opere d'arte sacra, tra cui una pregevole statua lignea della Madonna della Libera, databile secondo ultime interpretazioni all'Alto Medioevo e oggetto di una forte venerazione da parte dei montecalvesi.

La processione, che si tiene nell'ultima domenica di settembre, richiama anche molti fedeli provenienti dai comuni della diocesi di Ariano, e in particolare dalla città di Ariano, suggerendo l'ipotesi che il simulacro provenga dallo scomparso feudo di Corsano, il cui territorio rientrava nella diocesi arianese fino al 1952. Nella casa canonica si conservava, fino alla recentissima apertura del Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana, il ricco corredo votivo risalente già alla fine del 1800 e composto da bracciali, orecchini, decorazioni in corallo, medaglioni, ed una preziosissima veste ricamata in oro e argento. L'uso del corallo suggerisce un riferimento al suo valore apotropaico e religioso; la varietà utilizzata sembra provenire da Torre del Greco. Nella sacrestia si può ammirare l'imponente pulpito in noce, donato alla chiesa alla fine dell'Ottocento dal parroco don Francesco Maria Cavalletti, e le magnifiche porte intarsiate. Interessante è anche un dipinto raffigurante la Madonna tra San Filippo Neri, Sant'Ignazio di Lojola e San Luigi Gonzaga, risalente al 1706 e attribuibile a G. Castellano, pittore molto caro al cardinale Vincenzo Maria Orsini, eletto papa nel 1724.