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Nuovo Consiglio di amministrazione

Sabato 20 febbraio 2016 si è riunita l’assemblea dei soci della Proloco Montecalvo Irpino. All’ordine del giorno c’era l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione che guiderà l’ente nei prossimi quattro anni. Dallo scrutinio effettuato sono risultati eletti: Luciano Iorillo,Domenico Mobila,Nicola Parzanese e Giovanni Giammito. I neo consiglieri in una fase successiva si sono riuniti per la composizione del nuovo consiglio di amministrazione dalla discussione scaturisce la nuova compagine amministrativa così composta:

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I Vitigni autoctoni Montecalvesi

La tradizione vitivinicola di Montecalvo (Irpino dall’Unità d’Italia),si fonda sulla secolare e documentata presenza  di vitigni di pregio (LIATICO) e da quelli di largo consumo(Turchenese- rosso  e Picciolo di Bambino- bianco ). La presenza di appositi e speciali contratti di Affitto di Vigne,(dove venivano numerate,segnate e specificate le piante ,con la individuazione del tipo e del modo di coltivarle),la dicono lunga sulla particolarità quasi maniacale di questi contratti,dove sovente si ricorre a formule che si ritrovano naturalmente più negli affidi familiari che non in tipologie di contratti agrari. Il Liatico re dei vini,assume una importanza straordinaria,specie per la sua lavorazione,di cui si specificano i processi produttivi e conservativi,la resa,la qualità e il carico delle fecce.

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La Pacchiana: descrizione del costume

Quando si parla di pacchiano,nel gergo corrente ,ci si rifà ad un modo di essere e di vestirsi stravagante e appariscente privo cioè di quella classe e/o di quel decoroso equilibrio che  offende i canoni della bellezza estetica.


Non è certamente il nostro caso, il termine PACCHIANA, nella originaria etimologia, si rifà ad una manifesta voglia di divertimento, di allegria, un miscuglio di odori e sapori, di canti e tarantelle che facevano pensare alla Pacchia.


Il costume montecalvese "La Pacchiana" ;non può considerarsi nemmeno tale per il semplice fatto che viene indossato, ancor oggi, da molte donne anziane fatto questo che lo rende un reperto vivente storico, culturale, antropologico in continua evoluzione.

 

 

 

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Montecalvo Democratica

Qualche tempo fa, ho avuto la fortuna di poter visionare, in copia fotostatica, un manoscritto di Padre Samuele Isabella di Montecalvo sec. XVIII (di cui ho parlato in  altre occasioni e di cui ne ho preannunciato un piccolo saggio biografico) che per dovizia e abbondanza di particolari e di fonti, rimane pietra miliare per qualunque studio storico su Montecalvo, rappresentando quasi una summa storiologica e storiografica per ogni appassionato e ricercatore. Il manoscritto, prestatomi dall’amico e strenuo ricercatore Mario Aucelli (conosciuto più per la sua attività giornalistica) è una vera miniera di informazioni e sarebbe auspicabile una sua integrale pubblicazione, comprensiva delle note e dei ripensamenti,proprio per far comprendere al futuro lettore (speriamo) come la ricerca sia sempre stata difficile e come nel passato le fonti fossero ancor più scarse. Come del resto, sarebbe auspicabile la pubblicazione dei Registri del Decurionato, che si trovano nell’Archivio Comunale.

Ritratto a stampa di Padre Samuele Isabella O.F.M.

(Archivio Palazzo Stiscia)

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CHIESA E OSPEDALE DI S.CATERINA

Il complesso architettonico Santa Caterina, venne concepito ed edificato dai Cavalieri Montecalvesi del Sacro Ordine Gerosolimitano (Cavalieri di Malta) che di ritorno dalle Crociate diedero vita ad un Ospedale , con annesso Monastero, dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, Vergine e Martire, e il cui culto venne portato in Occidente proprio dai Crociati. L'Ospedale è tra i più antichi dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, ed ha funzionato regolarmente, salvo i vari terremoti, fino agli inizi del XIX Secolo, com'è comprovato dalle numerose visite pastorali dei vari Metropoliti di Benevento, a cui questa terra è legata culturalmente, politicamente e storicamente da sempre, godendo così delle stesse eccezionalità del Ducato Beneventano facendone così un unicum nel Regno di Napoli  fino all'Unita di Italia.

Nel 700 e concomitante con gli eventi Giubilari, Montecalvo ospitava buona parte dei Pellegrini che attraversando la Diocesi, si recavano a Roma, per il fatto che poteva contare su due Ospedali (S. Caterina e Annunziata).Nel XVI Secolo il complesso Architettonico di Santa Caterina  apparteneva all'Ordine Agostiniano e retto dal Beato Felice da Corsano (Corsano attuale contrada di Montecalvo e un tempo Feudo assestante) a cui devesi una delle riforme più importanti allo interno della Chiesa cattolica "Delicetana", con la creazione di svariati Conventi.

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