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Museo della religiosità montecalvese

Il Museo, realizzato esclusivamente per la generosità dei fedeli, accoglie numerose opere d’arte, oggetti appartenenti alle chiese di Montecalvo e ricordi della presenza di San Pompilio Maria Pirrotti nel suo paese natio. Esso è stato creato nella ricostruita casa natale del Santo, dove nel 2001, durante i lavori di ristrutturazione fu rinvenuta la vetusta immagine di Mamma Bella dell’Abbondanza, oggi collocata e venerata nella Chiesa Matrice del paese. Il Museo di San Pompilio è tra i più antichi Musei religiosi della Campania. Infatti la fondazione risale al 29 dicembre 1898.Il documento che ne attesta la nascita è una lettera che Mons. Pompilio Pirrotti, parroco di Montecalvo e pronipote di San Pompilio, invia a Papa Leone XIII, dove chiede il dono di una lettera, un distico, una firma, per arricchire di prestigio, la collezione dei cimeli appartenuti a San Pompilio esposti nella casa paterna.

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SeKoma

Nello slargo che costeggia lo scalone d’ingresso della casa comunale, a sinistra salendo, è posto, poggiato sul lastricato, un grosso parallelepipedo in pietra viva, lungo metri 1,48, largo metri 0,67, alto metri 0,64, del volume di circa metri cubi 0,64 e del peso approssimativo di 13 quintali. Si tratta di un reperto molto antico e, stando al parere di una studiosa della materia, dovrebbe essere unico nell’Italia continentale con quella forma. Diversamente, “lastre” con la stessa funzione, si trovano negli scavi di Pompei e altrove. Qualche riferimento per inquadrare, scientificamente, questo importante reperto. A Selinunte, in Sicilia, addossata alla parete esterna degli uffici degli Scavi, dal lato che guarda verso i templi dell’Acropoli, c’è una di queste “misure legali incavate in lastre di pietra”. Questi reperti avevano una funzione metrologica. (Cfr. A. Salinas “Tavole di misura” NScavi, 1884) .

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Palazzo De Cillis


Lungo Corso Umberto I si affaccia un'interessante costruzione risalente alla seconda metà del Seicento.

Si tratta di una residenza gentilizia, con annessa una cappella, appartenente alla nobile famiglia de Cillis.

La cappella, dedicata a Santa Maria della Neve o del Soccorso, conserva un ammirevole pavimento maiolicato della stessa epoca. Il palazzo si compone di un piano terra e di un piano superiore illuminato da quattro piccoli balconi con ringhiere in ferro battuto. 

Il prospetto è arricchito da un particolare portale archivoltato incorniciato da due fasce continue ornamentali. La fascia interna è costituita da una serie di venti formelle di pietra bianca che recano scolpiti eleganti motivi floreali.

La fascia esterna è caratterizzata da altrettanti riquadri con decorazioni vegetali. La chiave di volta aggettante regge un imponente stemma in pietra della famiglia.

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I palazzi e le piazze

Le piazze e i palazzi nobiliari di Montecalvo meritano di essere scoperti con una passeggiata. In Piazza Porta della Terra, all'ingresso del Palazzo comunale, è situato un blocco lapideo di età romana, interpretato come un'antica mensa ponderaria e caratterizzato perciò da una serie di incavi nella pietra di diverse capacità. Salendo verso Piazza San Pompilio, lungo il suo lato destro si può ammirare l'austera facciata del palazzo appartenente ai Caccese, una delle famiglie più antiche di Montecalvo. La piazza, risalente al 1930, conserva ancora al di sotto dell'odierna pavimentazione quella originaria in maiolica di Ariano, nonché le fosse di sepoltura della Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, luogo di culto tra i più antichi del paese distrutto dal terremoto del 1930.

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Palazzo Peluso

Il Palazzo Peluso, già Ciampone, è uno dei palazzi più belli di Montecalvo. Nel 1700 si arricchì dei pregevoli affreschi che fino a qualche anno fa arricchivano ogni sala dell’edificio. Esso e stato gravemente deturpato dalla parziale demolizione che ha interessato il lato che va verso Via S. Antonio. L’originale facciata, durata fino al 1981, era caratterizzata da una serie di otto balconi, compreso quello centrale, sotto ognuno dei quali si aprivano altrettante finestrelle quadrate con relative cancellate. Il balcone centrale sormonta il portale ed e sormontato, a sua volta, dallo stemma che fu della famiglia Peluso. Di estremo interesse sono le cantine, che si estendono per tutta l’area del palazzo. In direzione con le due ali del portale, in linea con iI marciapiede, sono situate due eleganti colonnine in pietra e sotto il secondo balcone e collocato un progetto con scalini che aveva la funzione di aiutare il cavaliere nella salita a cavallo. All’interno trovasi ancora magnificamente affrescata, come dipinte sono le sale superstiti, la cappella privata.

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