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Chiesa di S.Maria Assunta

Sulla spianata sommitale del castello, dove secondo alcuni storici locali si trovava un tempio romano, sorge la Chiesa di Santa Maria, ex collegiata, edificata accanto al Palazzo ducale, in stile tardo-gotico. Anche se probabilmente più antico, l'edificio è ricordato per la prima volta nel 1428, durante il governo del feudatario Francesco Sforza. La chiesa subì nel corso dei secoli numerosi restauri ed ampliamenti che ne aumentarono il prestigio; a tal proposito sono da ricordare gli interventi di restauro promossi dal cardinale Orsini, futuro papa Benedetto XIII, in seguito ai terremoti del 1688 e 1702. Una breve scala a doppia rampa conduce al portale in pietra arenaria, sovrastato da una lunetta gotica; la semplice facciata a capanna è completata da un rosone centrale e da due monofore rettangolari laterali.

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Chiesa di San Gaetano da Thiene

Accanto al castello, in via Dietro Corte, sorge la chiesa di San Gaetano da Thiene, noto riformatore della Chiesa nato a Vicenza nel 1480 da nobile famiglia. Fondata nel 1653 dal barone Francesco Battimelli, la chiesa passò nel 1682 alla famiglia Bozzuti. L'edificio fu poi gravemente danneggiato dal sisma del 1702. Il 14 giugno di questo stesso anno l'architetto Romano redasse una dettagliata relazione dei danni subiti, in base alla quale furono successivamente eseguiti i lavori di restauro. In tale occasione, per far fronte alle spese, il cardinale Orsìni offrì la somma di 120 ducati. L'unico altare, dedicato a San Gaetano, fu realizzato agli inizi del 1700 dal maestro Menichello, il quale sembrerebbe aver lavorato «un sol blocco di pietra di Roseto». Al di sotto del pavimento è attualmente collocata la sepoltura della famiglia Bozzuti.

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Chiesa del Carmine

Originariamente intitolata a San Sebastiano, la chiesa fu costruita nel XV secolo probabilmente dopo il terribile sisma del 1456. L'impianto attuale risale solo al 1937, quando la chiesa venne completamente ricostruita, dopo la distruzione dovuta al terremoto del 1930, su un nuovo sito arretrato di alcuni metri in direzione sud-ovest rispetto al precedente. L'interno a tre navate conserva diverse opere d'arte sacra, tra cui una pregevole statua lignea della Madonna della Libera, databile secondo ultime interpretazioni all'Alto Medioevo e oggetto di una forte venerazione da parte dei montecalvesi.

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Castello Pignatelli

Costruito sul punto più alto del paese, il castello ducale Pignatelli prende il nome dagli ultimi proprietari feudatari, i duchi Pignatelli di Montecalvo. Del forte si ha memoria per la prima volta nella Cronaca di Alessandro Telesino, in cui si apprende che nel 1137 Ruggero II si accampò «a pié del castello di Montecalvo», durante il suo viaggio in direzione di Paduli. Le ultime indagini archeologiche realizzate nell'area del castello hanno permesso di individuarne le principali fasi storiche.La più antica frequentazione si può datare, attraverso la ceramica e le numerose monete rinvenute, al XIII secolo. Agli inizi del basso medioevo risale una torre circolare, parzialmente visibile in alzato, inglobata in un edificio a pianta rettangolare datato al Rinascimento. La torre è di forma cilindrica, con la base priva di muro a scarpa, e presenta al pianterreno una cisterna con pozzo per attingere. Il diametro di circa 10,50 metri consente di ipotizzare uno sviluppo verticale di circa 25.

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Cappella Carafa

Nella navata destra della Chiesa di Santa Maria Assunta è ubicata la cappella Carafa, commissionata da Giovan Battista Carafa, terzo conte di Montecalvo, e terminata nel 1556, così come è possibile desumere dall'iscrizione sulla cimasa posta al di sopra dell'architrave del portale d'ingresso alla cappella.La struttura del portale comprende due semicolonne scanalate, sormontate da capitelli compositi, in stile ionico e corinzio, con al centro dell'echino un puttino alato; le semicolonne a loro volta sono poste su due basamenti in pietra con lo stemma della famiglia Carafa;l'arco a tutto sesto, con in chiave una voluta con decorazioni, ha le vele ornate con elementi floreali: margherite e forse pannocchie a simboleggiare l'abbondanza, mentre internamente è impreziosito da formelle in pietra raffiguranti stemmi gentilizi. Sulla parete di fondo si trova un arco a tutto sesto, di diametro maggiore rispetto al portale d'ingresso. In origine la cappella era sormontata da una cupola ottagona, crollata forse a causa del terremoto del 1794 e oggi coperta da un soffitto piano. La cappella doveva essere chiusa su tre lati, due dei quali furono sfondati tra il 1694 e il 1704, epoca in cui furono realizzate le due cappelle laterali. La pianta interna è ottagonale. La costruzione potrebbe essere riconducibile alla bottega dei Malvito, operanti a Napoli nell'ultimo quarto del XV secolo.

Al centro della cappella è stata recentemente collocata, dopo il suo restauro, una teca in cristallo contenente la statua della Madonna dell'Abbondanza.

 

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